Candle in the Wind

Candle in the Wind

27 mag 2013

Ultima Notte - Vampire Knight


Nel capitolo precedente, abbiamo lasciato Kaname ai piedi della fornace, pronto a strapparsi il cuore con cui riforgiare il metallo originario e poter ricostruire le armi degli Hunter... nel frattempo, vampiri e sanguepuro, consci del pericolo, si sono precipitati in Accademia per uccidere il Re del casato Kuran, il capostipite di tutta la specie, protetto dagli Hunter e dai suoi fedeli vampiri, compresa la sorella Yuuki.
Ma Zero, da fedele Cavaliere, è pronto a proteggere anche il Re, per amore della sua principessa.





**ATTENZIONE: SPOILER!!!!**



KANAME HA GETTATO IL SUO CUORE NELLA FORNACE!!





Yuki arriva troppo tardi per fermarlo, ormai il suo cuore è nella fornace, come le dice lo stesso Kaname:
"... si sta fondendo e rigenerando di nuovo all'interno della fornace, e alla fine smetterà di ricrearsi dentro di me."

Yuki urla: "Dobbiamo tirarlo subito fuori di là!"

Ma Kaname la abbraccia: "E' troppo tardi, Yuuki, il fulcro della mia vita è ormai nella fornace, e tra poco anche questo corpo cesserà di muoversi. "Io" continuerò ad esistere come arma senza coscienza.




Yuuki scoppia in lacrime: "No, non voglio che finisca così...
Se io non fossi mai nata, se io non fossi esistita, sicuramente adesso il tuo presente sarebbe diverso!

Kaname la consola: "Ti prego, non farlo sembrare come se io sia infelice! Yuuki, hai idea di cosa mi hai donato quando sei nata? "Questa volta ti proteggerò", ho pensato, e quel forte sentimento, a me, che lentamente cominciavo a rivivere le memorie di tutte le ere in cui ero stato da solo, ha mostrato una luce e un punto di arrivo, il mio unico calore.
Quando mi sono dovuto separare da te, ho pensato che sarei stato felice anche solo di proteggerti da lontano, ma quando tu sei diventata "umana" e hai iniziato a vivere da tale, giorno per giorno sei diventata una presenza splendente, quando hai aiutato quel bambino ferito, quando volevi nascondere il tuo affetto per me al liceo, quando ti sei tagliata i capelli... ho amato tutto.
E alla fine ho ceduto al mio desiderio. Quello che è accaduto quando ho distrutto il senato parassita, sarebbe dovuto accadere quando tu eri già diventata umana, e ho commesso un errore, ma non sono riuscito a fermarmi. Per scrollarmi di dosso questo conflitto, ti ho costretto a fare molte cose contro la tua volontà, portandoti via il sorriso...
E alla fine, ti ho rivelato il mio vero io, scommettendo sul fatto che mi avresti rifiutato...

Yuuki: ..... non parlarne come se fosse stato uno sbaglio...

Kaname: "Io ho deciso di proteggerti ed ho commesso questi errori, non tu, è stata una scelta mia.
E non rimpiango nulla. Ma... * si rivolge a Zero*  tutto ciò che ho fatto finora e per tutto quello che ho commesso... devo espiare le mie colpe."




Yuuki: No, non riesco ad immaginare un mondo dove non sento la tua voce, non voglio...

Kaname: Non è vero che non mi hai donato nessuna gioia, perchè alla fine del viaggio c'è sempre la luce...

Zero: Sta morendo anche la Bloody Rose, immagino di doverti ringraziare per questo...
Ma non posso perdonarti per aver fatto soffrire Yuuki!

Kaname: Mi va bene così... *abbraccia anche Zero*
Sono sempre stato accecato dalla presenza abbagliante davanti a me, ma ora finalmente ho compreso: voi due dovete stare insieme... io voglio..... che voi due stiate insieme.







Kaname dopo avere pronunciato queste ultime parole, chiude gli occhi.
Yuki in silenzio adagia il corpo di Kaname a terra e scappa via, senza dire una parola. Corre fuori impugnando Artemis e si getta nell'infuriare della battaglia tra vampiri e hunter gridando "BASTA!!!!!"
Un sanguepuro, tra i nemici, le chiede dove fosse finita, poi dice che non hanno bisogno dei Kuran: avere un capo li ha portati alla fine del Senato e alla guerra e non ci hanno guadagnato che "una insopportabile era stagnante".
Poi gettandosi su Yuki, grida: "E non abbiamo bisogno neppure di te... fatti ridurre in pezzi, piccola mocciosa dei Kuran!"

Artemis si infrange in mille pezzi, ma prima che possa anche solo sfiorare Yuki, la Bloody Rose con un grande fragore emerge dalla fornace, più forte e potente che mai, e Zero salta fuori dal groviglio di rovi della sua temibile arma, che grazie al cuore di Kaname è diventata invincibile











La scena di sposta di poco, dopo la battaglia: l'Accademia è salva, umani e vampiri adesso coesistono in armonia, senza segreti... o quasi: si dice tra gli studenti che nei sotterranei della scuola giace un bellissimo giovane, protetto da un guardiano dai capelli colore del miele.
Aidoh è riuscito a sigillare Kaname dentro ad una bara di ghiaccio, per proteggerlo ora che è senza cuore, ed ha iniziato a compiere le sue ricerche, in attesa di trovare il modo di fare ritornare il suo Signore in vita, trasformandolo in umano.





Zero entra nella cappella dove Yuuk sta osservando il corpo di Kaname... e le dice:
"Non lo faccio perchè me lo ha detto lui..... ma... io non fuggirò più, e anche tu, prenditi il tempo che ti serve per pensarci...
Ti conosco e so che avrai molto da rimproverarti, dato che biasimi te stessa per quel che è successo, ma....
no, basta, che vada tutto al diavolo! *abbraccia Yuuki*
Dimmi che mi vuoi. Non importa, anche se ci metterai anni a dirmelo, mi va bene, ma dillo, prima che la sete mi riduca in polvere...




In poche pagine, veniamo a sapere che Yuki e Zero hanno trascorso mille anni insieme, finalmente come marito e moglie, e che hanno avuto due figli: una femmina (sarà sua o di Kaname?) ed un maschio che assomiglia tutto a Zero; dopo mille anni, lui che non era immortale è morto.
Aidoh ha finalmente trovato la formula per riportare i vampiri in vita, ma il cuore di Kaname, recuperato nella fornace, è troppo indebolito per farlo rivivere.
Yuuki allora decide: darà la sua vita per trasformarlo in umano!
Vediamo lei che va a salutare Zero, sulla sua tomba, prima di andare al palazzo dove si trova Kaname.
Porta la Bloody Rose, ricordo di Zero che aveva tenuto con sè, dove sono seppelliti Ichiru e i genitori di Zero.

Yuuki è accompagnata dai figli: "Le ere si susseguono e sono passati mille anni... Questo lo lascerò dove sono seppelliti Ichiru e i tuoi genitori...non è un problema, vero, Zero?


Anche se abbiamo litigato tante volte... io ho ricevuto tanta felicità da Zero...




Yuuki poi va da Kaname:
"Finalmente Aidou senpai e gli altri hanno completato le ricerche che avevi fatto tanto tempo fa. Sarebbe bello se potessi prendere questa "medicina" anche tu, ma il tuo cuore che abbiamo recuperato dalla fornace non sarebbe in grado di sopportarlo e tu non riapriresti gli occhi, però io con la mia vita posso fare di te un umano."







Yuuki: A te che hai fatto questo lungo infinito viaggio accompagnato dalla sete...
Figlia di Yuki: "Abbiamo un messaggio della mamma per il nostro altro papà: "Mio amato, voglio donare anche a te il tempo che ho trascorso da umana."

Yuuki: ...affinchè la tua sete si plachi...

Kaname: Che luce meravigliosa....





23 mag 2013

Agere Sequitur Esse


 Agere sequitur esse:
 il fare segue l'essere.

Non cercare di cambiare le tue azioni;
cerca di scoprire il tuo essere
e le tue azioni cambieranno.

L'azione è qualcosa che fai,
l'essere è qualcosa che sei.
L'azione viene da te,
ma è solo un frammento di te.

Se si mettessero insieme tutte le tue azioni,
esse rappresenterebbero solo il tuo passato.

Il tuo essere contiene il tuo passato,
il tuo futuro e il tuo presente:
contiene la tua eternità.

Osho 



18 mag 2013

L'Intuito della Donna Selvaggia


La forza delle donne sta nell’intuito, il potere istintuale primario della Donna selvaggia. E poichè nulla va mai perduto nella psiche, questo pozzo dell’intuito istintuale femminile non si è mai prosciugato e può essere ancora riportato in superficie.
Come il lupo, l’intuito delle donne ha artigli che aprono ogni corazza, occhi capaci di vedere oltre ogni maschera e orecchie per udire oltre le chiacchiere: con questi strumenti, la donna assume una consapevolezza animale acuta e persino precognitiva, che approfondisce la sua femminilità e la sua capacità di muoversi con fiducia nel mondo.

Da qualunque cultura sia influenzata, la donna comprende intuitivamente le parole “donna” e “selvaggia” e quando le sente si riaccende in lei la memoria del suo IO istintuale innato, il suo femminino selvaggio, sepolto dall’addomesticamento della civiltà, negato dalla cultura e ormai del tutto incompreso.
Quando facciamo valere l’intuito, siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi…

La natura selvaggia porta tutto ciò di cui una donna ha bisogno per essere e sapere. Porta il medicamento per tutto.
Porta storie e sogni e parole e canzoni e segni e simboli. E’ al contempo veicolo e destinazione.
Riunirsi a lei significa fissare il territorio, trovare il proprio branco, stare con sicurezza e orgoglio ne proprio corpo, indipendentemente dai suoi doni e dai suoi limiti, parlare e agire per proprio conto, in prima persona, essere consapevoli, vigili, rifarsi ai poteri femminili innati dell’intuito e della percezione, riprendere i propri cicli, scoprire a cosa si appartiene, levarsi con dignità, conservare tutta la consapevolezza possibile…

Pertanto, che siate introverse o estroverse, donne amanti di donne o di uomini, o di Dio, o tutto insieme, che possediate un cuore semplice e le ambizioni di un’amazzone, che stiate cercando di arrivare in cima o soltanto a domani, che siate mordaci o tetre, regali o impetuose, la Donna Selvaggia vi appartiene. Appartiene a tutte le donne.


Donne che corrono coi lupi 
Clarissa Pinkola Estés



14 mag 2013

Aqua



In the Light goes down
We'd sit in front of a candle
Laughing loudly
Perhaps we'd sing
You'd wash your hair
We'd embrace each other
and you go to sleep

We are just listening
To what our hearts have to say,
Flowing through life, like Water
Doing what we must, before we die.

Let's remember
This Star assumes your form
Round and warm
Or a cold darkness.

Let's remember
This Star assumes your form
Round and warm  
Or a cold darkness


YOKO KANNO


10 mag 2013

Aspettare


I tram si aspettano, i treni si aspettano, le metro si aspettano, gli aerei si aspettano;
il Sole si aspetta, il vento fresco in estate si aspetta, il mare d’inverno si aspetta, il Natale si aspetta;
i giorni speciali si aspettano, un appuntamento si aspetta, i pupazzi di neve si aspettano, il sabato sera si aspetta, le vacanze dopo nove mesi di scuola si aspettano;
i castelli di sabbia si aspettano, le gocce di pioggia sul vetro della tua finestra si aspettano;
l’alba si aspetta, la primavera si aspetta, la sabbia si aspetta, il tramonto si aspetta.
Non le persone.
Non credo nei loro continui tramonti o nella loro alba improvvisa.
Non si aspettano. Non hanno orari, arrivi e partenze. Non sono delle fottute stazioni.
Sono delle piazze, al centro storico, nelle vie più conosciute del tuo cuore, e da lì non si muoveranno.
Da lì non andranno mai via, perché via non vorranno mai andare.

M. P.



4 mag 2013

Mille passi




Un passo me ne vado per sempre 
un passo grande 
un passo così importante 
Due passi senza guardarti 
due passi avanti 
due passi per dimenticarti 
Tre passi verso le stelle 
fino a toccarle 
tre passi per avvicinarle 

Quando tornerai 
No che non tornerò 
Quando tornerai 
Lontano da qui sarò 
Quando tornerai 
Un giorno, forse mai 

Quando tornerai 
Ho fatto un passo ormai 
Quando tornerai 
Così lontani sai 
Quando tornerai 
Un giorno forse mai 

Quattro passi voglio ricordarti 
rivedo i nostri sguardi 
quattro passi forse è già tardi 
Cinque passi senza cadere 
continuo a camminare 
cinque passi per perdonare 
Mille passi senza voltarmi 
non voglio più contarli 
mille passi per guardare avanti 

Quando tornerai 
Un passo via da noi 
Quando tornerai 
Siamo lontani ormai 
Quando tornerai 
Un giorno, forse mai 

Quando tornerai 
No che non tornerò 
Quando tornerai 
Lontano da qui sarò 
Quando tornerai 
Un giorno, forse mai 

Un giorno, forse mai 
Forse mai.