Candle in the Wind

Candle in the Wind

9 set 2012

9 Settembre: l'Eremita


Un vecchio Eremita, con un bastone ricurvo ed una lanterna fioca, camminava lentamente lungo un sentiero buio e solitario.
Sul sentiero percorso aveva trovato numerose porte a sbarrargli il passaggio, ma tornando indietro aveva sempre trovato lo strumento adatto a rompere le serrature e a superare quelle porte.
Sino a che un giorno si trovò di fronte a una porta invisibile, una porta che non avrebbe mai potuto aprire perché non riusciva a vederla.
E davanti a quella porta invisibile, l'Eremita si fermò.


Erano ormai trascorsi molti giorni da quando aveva fermato il suo cammino, quando improvvisamente dinnanzi ai suoi occhi si materializzò una clessidra, ed essa prese a dire:

"Tu fermi il cammino, ma non puoi fermare il Tempo!
Eremita il problema non è la porta, ma il tuo non voler capire.
La vita è un fiume, che scorrendo tutto travolge, e se ostacolo scorge altrove volge."

E aggiunse:
"Quante porte hai trovato sul tuo cammino? Ti sei mai chiesto il perché?"
Rispose l'Eremita:
"Erano ostacoli ed io li dovevo superare."

"Eremita tu non li hai superati, li hai solo combattuti.
Ogni cammino ha le sue porte, ma il giusto guardare è la chiave che le supererà tutte.
Tu hai invecchiato l'occhio su ognuna delle tue porte, nel tuo fisso guardare, tuttavia, lo sguardo non hai saputo spostare, è necessario imparare a cambiare strada.

Ogni uomo è creta morbida tra le mani del Tempo, è in errore chi nel pensiero ha già cotto la sua forma: sia la tua vita duttile e plasmabile come la creta, in ogni istante: è questo il segreto della felicità.
La vita di ogni uomo è come una canna di bambù sulla riva del fiume, battuta dai venti, sempre pronta a piegarsi al suo soffiare e a rialzarsi al suo cessare: sia la tua vita flessibile come quel bambù che dei venti asseconda l'onda.
La vita di ogni uomo è come quel fiume che continua ad avanzare, alla luce del sole, tra le profonde insenature della terra, come impavida cascata o come placido ruscello: sii tu come il corso di quel fiume che lambendo e riempiendo ogni via giunge al mare.
Tu, Eremita, hai continuato a buttar giù porte, e così facendo hai rallentato e appesantito ogni tuo passo... non immagini quanto più lieve sarebbe stato l'incedere della tua esistenza, se avessi semplicemente cambiato percorso, laddove scorgevi porte."

L'Eremita comprese la lezione, prese sottobraccio la sua lanterna e cambiò quella strada, e da quel giorno non conobbe più porte.

Racconto Zen




8 commenti:

  1. Il racconto è bello e denso di significato, ma io penso che spesso le porte siano utili.
    Sono appunto un freno, ma anche un qualcosa che è giusto affrontare.
    Secondo me il trucco sta nel capire se la strada scelta presenta sempre la stessa tipologia di porta. Allora lì sì che c'è un errore da parte nostra.

    Moz-

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  2. Non mi rendo nemmeno conto di quante porte io abbia incontrato in questi primi ventuno anni...forse molte, forse poche, ma quel che so è che se le avessi incontrate, io le ho schivate tutte quante.
    Ho una fifa pazzesca della novità, sia essa di un ambiente, una novità sociale, culturale, d'aspirazione...quello che è...io mi accorgo che muto, mi trasformo in una perenne metamorfosi personale: quello che per me oggi è scontato domani potrei metterlo duramente in discussione.

    So che posso cambiare come vorrei a livello di idee e carattere, ma cerco sempre di impormi dei paletti altrimenti chi mi è più vicino rischierebbe di non riconoscermi più, ma se questo mutamento mi sarebbe anche facile attuarlo, ovvero un cambiamento astratto, ideale appunto...non mi sarebbe altrettanto facile il cambiamento fisico: il mio sogno è dimagrire, qualcuno dice che non ne ho bisogno vorse per trattarmi con condiscendenza, altri dicono che un pochetto dovrei 'dimagrire'....comunque, fosse per me, perderei anche 30 kg. Adoro i magri, quindi adoro essere magro, e non fraintendiamoci: non muscoloso, non scolpito, ma magro! Io ho una concezione molto singolare sull'aspetto fisico, e ritengo persone normali solo i magri, lo so, qui si entra quasi in una sorta di razzismo delle taglie forti, ma nel momento in cui anche io ne faccio parte di questa fazione, mi chiamo in causa...ecco, questo mutamento mi è difficile, quasi impossibile, ne ho provate di tutti i colori con successi momentanei e illusori...ma tanto, visto che da questa vita non mi aspetto un granché, molto facilmente finirò anch'io per essere un eremita che se na va in giro con un bastone, cerco di 'accontentarmi', tanto, da questa vita qualsiasi cosa tu faccia, non ne uscirai mai vivo.

    Ispy

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  3. Credo che questo racconto zen voglia solo dire di non stare a perdere tempo nel cercare la toppa giusta per la nostra chiave ... si perde troppo tempo nei diversi tentativi di far combaciare le dentellature della chiave ... quella chiave è il nostro destino ... è malleabile sia il corso della nostra vita - il fiume - sia la nostra chiave: tutti e due sono malleabili, modificabili! L'essenza è il tempo - non sprechiamolo per ostacoli che non esistono e se esistono, plasmiamoli senza crearci problemi! ...Oh sì, vivremo di più .... aggirando continuamente ostacoli!!!

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  4. buon giorno amici!
    Ho messo questo racconto ZEN in occasione della data di ieri - 9/9, data che per me ha un valore importante - per omaggiare l'arcano numero 9 dei Tarocchi, l'Eremita, dei cui significato ho parlato ampiamente in un post mesi fa:

    http://the-scarlett-rose.blogspot.it/2012/01/56-il-viandante.html

    Miki capisco bene il senso del tuo commento: e leggendo questo racconto ho pensato tanto a quelle cose che nella vita inseguiamo e che puntualmente, per un motivo o un altro, ci sfuggono... significherà pur qualche cosa!
    Se un determinato evento, appunto, una determinata situazione si ripresenta sempre uguale nella vita, ci sarà un motivo: sarà il KARMA - o "Destino" se vi sentite più a vostro agio - io non lo so, ma penso che certe porte, certi ostacoli, certe persone o situazioni si ripresentino perchè noi dobbiamo imparare qualcosa, dobbiamo trarne un insegnamento... o qualcosa che ci porti ad una crescita interiore, una evoluzione.

    Questo è il senso che cerco - o forse spero - di dare alle cose che non riesco a spiegarmi... ma penso che bisogna anche imparare ad assecondare i tempi, imparare a seguire la corrente del fiume, imparare ad andare dove - a volte - non vogliamo andare oppure a portare le cose dove non vogliono andare: ma non con la forza!
    Smettiamo di inseguire le cose e fermiamoci: saranno loro - se è destino, se lo vogliono e se è giusto così - a raggiungerci.

    Ispy hai detto davvero bene: è giusto provare a cambiare, a migliorare, ma a volte dobbiamo arrenderci e cercare di accontentarci "tanto, da questa vita qualsiasi cosa tu faccia, non ne uscirai mai vivo!"

    Serena mi piace tanto la tua lettura del racconto ZEN e la trovo molto aderente alla mia: gli ostacoli della vita vanno affrontati e non certo aggirati, ma certe porte non vanno aperte con la forza e non bisogna fissarsi per troppo tempo e con troppe energie... la Chiave della vita è la spontaneità!
    Andiamo avanti cercando non solo di procedere ma di avanzare, scorrendo spontaneamente, lasciandoci trasportare da questo fiume, che come dici bene è la vita stessa: se restiamo fedeli a noi stessi da qualche parte, naturalmente, ci dovrà pur portare...

    buona settimana amici :-)

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  5. @Scarlett:
    ricordo benissimo il post sull'eremita.
    In ogni caso sì, penso anche io che quando ci si presentano sempre le stesse situazioni (magari porblematiche) è perché ancora non abbiamo affrontato e superato tali cose.
    Ma questo allora cosa significa? E' giusto affrontarle e superarle, o bisogna arginarle?
    Nn è meglio fare un intelligente mix tra le due cose, e cercare di affrontarle arginandole? :p

    Moz-

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    1. ahahahahahahah..... ma che ne so, mi hai fatto confondere!

      penso che il racconto ci indichi la strada: magari cambiarla non significa "cambiare direzione", ma cambiare il nostro atteggiamento rispetto al problema o all'ostacolo!
      Che ne pensi? :-)

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  6. @Scarlett:
    sei saggia, donna!
    :)

    Moz-

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