Candle in the Wind

Candle in the Wind

30 set 2011

Manic Star



One day, yes, one day less to live 
I want you to be my sedative 
Sometimes when I drive my car 
I feel trapped like a bee inside a jar 

Grains of sand is all we are 
Crawling on our manic star 
One tiny person 
In one shiny car 
Spinning on our manic star 

Time doesn't stop for anyone 
It doesn't matter what you've done 
I want to lose myself in you 
Are you afraid of dying too? 

Grains of sand is all we are 
Crawling on our manic star 
One tiny person 
In one shiny car 
Calling from our manic star 

Let's love like there is no tomorrow 
Shelter each other from the pain and sorrow 

Grains of sand is all we are 
Crawling on our manic star 
One tiny person 
In one shiny car 

Don't know how I got this scar 
Crawling on our manic star 
I'm all right, at least so far 
Hanging on our manic star 

Spinning on our manic star 
Calling from our manic star 


29 set 2011

Il Tao è come l'Acqua

  Il sommo bene è come l’acqua:
  l’acqua ben giova alle creature e non contrasta,
  resta nel posto che gli uomini disdegnano.
  Per questo è quasi simile al Tao.
  Nel sostare s’adatta al terreno,
  nel volere s’adatta all’abisso,
  nel donare s’adatta alla carità,
  nel dire s’adatta alla sincerità,
  nel correggere s’adatta all’ordine,
  nel servire s’adatta alla capacità,
  nel muoversi s’adatta alle stagioni.
  Proprio perché non contende
  non viene trovata in colpa.

Lao Tze - Tao Té Ching


27 set 2011

L'Acqua e il Vuoto


Ecco, l'acqua.
La possibilità di penetrare e di inondare ogni cosa.
La mia casa era vuota.
Vi erano dei tappeti. Un materasso. Ma quando ero in questa casa ero felice. Felice di incontrarmi con ciò che ero dentro.  Un gran vaso vuoto. 
E quando riuscivo ad inoltrarmi in questo vuoto, ero in comunione con l'eternità.
Ecco perché dovete liberare le vostre case.
Ecco perché dovete cercare, nelle vostre case, che cosa non permette all'armonia di entrare.
Quando ero in questa stanza mi alzavo all'alba. Vedevo il sole che sorgeva, i suoi colori, la sua luce.
Cercavo di captarne l'energia e portarla dentro di me.
E al tramonto meditavo. E cercavo di chiudere la mia anima alle tenebre.
Fu un periodo difficile ma felice quello nel quale vissi in questa casa.

E un giorno scoprii che questa casa altri non era che ciò che ero dentro di me.
E che l'acqua, il lago, il fiume altro non erano che le energie con cui la divinità fluiva
in me.
Ed io ero l'acqua e la casa. E loro erano in me.
E tutto il resto scompariva. E tutto il resto si cancellava. E tutto il resto era eternità.
Imparate dagli elementi, dalla forza della Natura, dall'energia dell'Universo.
Cercate di imparare da ciò che l'anima ci dice.
Questo imparai da quel periodo, e quando venni in questa dimensione, ricreai nella mia mente la casa, il lago e il fiume, che sono simboli di vita, di sicurezza e di amore.

Huang-Ti Mo-Tzu,  Il Giardino del Tao


25 set 2011

Tutto è Uno


In India si dice che l'ora più bella è quella dell'alba, quando la notte aleggia ancora nell'aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l'uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa.
Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma «non
sono due». 
Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell'amore diventano Uno.

T. Terzani





22 set 2011

La Concordia


La vita guida l'uomo serio per sentieri variamenti aggrovigliati.
Spesso è ostacolato il vigoroso camminare, poi la via ritorna dritta.
Talvolta un vivo sentimento può sfogarsi in eloquenti verbi,
Talaltra il grave peso del sapere deve chiudersi in silenzio.

Ma dove due mortali sono uniti fin nella profondità del cuore
Infrangono persino i vincoli di bronzo o ferro.
E dove due nella profondità del cuore interamente si comprendono
Sono soavi e forti qual profumo d'orchidee le parole. 

Confucio  

I Ching, E. 13,  5 linea



20 set 2011

Undici Minuti

 
Ognuno di noi è responsabile di quel che prova, e non può incolparne l'altro. Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno.
Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla.

L'amore non sta nell'altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma perché ciò accada, abbiamo bisogno dell'altro.
Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.

Gli incontri ci aspettano, ma la maggior parte delle volte evitiamo che si verifichino. Se siamo disperati, invece, se non abbiamo più nulla da perdere oppure siamo entusiasti della vita, allora l'Ignoto si manifesta e il nostro universo cambia rotta. 

Chi si abbandona totalmente, ama al grado estremo. 
E chi ama al grado estremo, si sente libero.


19 set 2011

La Voce Interiore

Se hai trovato la verità dentro di te, non c'è nient'altro, in tutta l'esistenza, da trovare.
La verità opera attraverso di te.
Quando apri gli occhi, è la verità che apre gli occhi.
Quando li chiudi, è la verità che chiude i suoi.
Se riesci a comprendere questo semplice fatto, non devi fare nulla: qualsiasi cosa farai, verrà fatta dalla verità.
Cammini, è la verità; dormi, è la verità che riposa; parli, è la verità che parla; sei in silenzio, è la verità che è in silenzio.
Pian piano tutto s'acquieta, e alla fine, quando sei guarito, getti via la meditazione, getti via la medicina.

A quel punto vivi in quanto Verità: sei vivo, radiante, appagato, estatico, un vero e proprio inno alla vita.
La tua esistenza diventa una preghiera non espressa: una devozione, una grazia, una bellezza che non appartiene al mondo terreno, un raggio di luce che proviene dall'aldilà e si irradia nell'oscurità del nostro mondo.
Osho


La Voce Interiore non parla usando le parole, ma il linguaggio del cuore.
È simile ad un oracolo che dice solo la verità.
Se avesse un volto, sarebbe quello che si vede al centro di questa carta: attento, presente, all'erta, in grado di accettare sia l'Oscurità che la Luce, simbolizzate dalle due mani che reggono il cristallo. Il cristallo stesso rappresenta la chiarezza che proviene dalla trascendenza di tutte le dualità: Cielo e Terra, Movimento e Quiete, Bene e Male, Maschile e Femminile, Vita e Morte.

Nella nostra vita ci sono momenti in cui un numero eccessivo di voci sembra tirarci da una parte e dall'altra.
La nostra confusione in simili situazioni è un monito a ricercare il silenzio e a centrarci interiormente.
Solo così potremo udire chiaramente la Voce della verità.

18 set 2011

Pastore di Nuvole


E un uomo è quello che mangia 
ma anche i sogni che si porta nel cuore, 
sono tutti i posti dove è già stato 
e quelli dove deve ancora andare, 
ed è la pioggia che lo ha bagnato 
e mille facce da ricordare, 
come le pagine dei libri letti 
e il ricordo di un vecchio amore... 


17 set 2011

I Trigrammi dell'I Ching

Tutta la conoscenza tradizionale dell’Oriente sulle leggi che regolano il cicli del Cielo, della Terra e dell’Uomo è racchiusa nell’I Ching (Yijing), il “Libro dei Mutamenti” ovvero il “libro di ciò che non muta nel mutamento”. Durante i secoli ed i millenni è stato studiato e commentato da tutti i grandi saggi cinesi, fra cui Confucio, che ne hanno tratto insegnamento ed ispirazione. E’ un oracolo, un libro di saggezza ed una guida a cui tutti possono accedere per porre le proprie domande e ricevere indicazioni sul cammino della propria evoluzione personale.


Gli 8 Trigrammi dell’I Ching sono una potente rappresentazione simbolica ed evocativa delle polarità Yin-Yang nel mondo delle idee e nel mondo dei fenomeni.

Un trigramma è composto da 3 linee orizzontali di due tipologie diverse: la linea intera “” indica lo Yang, la linea spezzata “- -” indica lo Yin.


Secondo la tipica visione orientale per cui l’Uomo è stato posto quale tramite fra la Terra ed il Cielo:
  • la linea inferiore è relativa all’aspetto del fenomeno o della situazione collegato alla Terra e quindi agli aspetti più fisici e materiali
  • quella centrale si riferisce all’Uomo, alle relazioni ed alla società
  • quella superiore al Cielo, ai fenomeni atmosferici, alle idee ed alla spiritualità

Il concetto generale di Yin e Yang viene rappresentanto da coppie di opposti complementari, rispettivamente:
  • Cielo e Terra, che sono i poli principali a livello cosmologico
  • Acqua e Fuoco, dalla cui interazione nascono e dipendono tutti i cicli vitali
  • Monte e Lago, che rappresentano le energie più lente e potenti come quelle geologiche
  • Tuono e Vento, che si susseguono rapidamente come nei fenomeni meteorologici

L’interazione costante fra Yin e Yang nell’infinita varietà delle sue manifestazioni genera la vita, e quindi tutti i cicli naturali che si sviluppano secondo la sequenza: Acqua, Monte, Tuono, Vento, Fuoco, Terra, Lago, Cielo e poi di nuovo Acqua e così via. 

Questo schema ciclico è rappresentato in forma ottagonale dal Ba Gua:

Pa Qua



I TRIGRAMMI

ACQUA

Acqua

Il trigramma dell”Acqua, K’an o Kkann, è Yang ed è composto da una linea Yang interna e da due linee Yin esterne. Ciò indica una grande forza interiore associata alla capacità di adattarsi alle circostanze ed alle situazioni ambientali.
L’Acqua è detta l’Abissale. “L’Abissale è pericoloso” perchè rappresenta l’aspetto oscuro, la notte, l’inverno e l’inconscio e quindi il luogo delle nostre paure.


TERRA

Al movimento Terra appartengono i trigrammi Terra e Monte.


Terra

Il trigramma della Terra, K’un o Kkunn, è Yin ed è composto di sole linee Yin quindi rappresenta in ogni suo aspetto la capacità di ricevere, di accogliere, di sostenere, di far crescere e di portare a compimento.
Fra i periodi dell’anno rappresenta la dolcezza della fine dell’estate, il momento della transizione all’autunno e della raccolta dei frutti.
Per questo K’un è detto “il Ricettivo” e la sua caratteristica è la devozione.



Il Monte

Il trigramma del Monte, Kèn o Kenn, è Yang ed è composto da una linea Yang superiore che sovrasta e blocca le due linee Yin inferiori.
Kèn è detto “l’Arresto” ed è associato alla quiete. Significa fermarsi, riflettere e meditare. Rappresenta il momento di sospensione fra la fine di un ciclo e l’inizio del successivo.


LEGNO

Al movimento Legno appartengono i trigrammi Tuono e Vento.

Tuono

Il trigramma del Tuono, Chèn o Cenn, è Yang ed è composto da una linea Yang inferiore sovrastata da due linee Yin che non possono bloccare il suo prorompente moto ascensionale.
Chèn è detto “l’Eccitante” o “lo Scuotimento”, le sue caratteristiche sono l’energia ed il movimento associati all’esplosione vitale della natura all’inizio della primavera.




Vento

Il trigramma del Vento, Sun o Sunn, è Yin ed è composto da una linea Yin sovrastata da due linee Yang. Rappresenta quindi un rigoglioso sviluppo verso l’alto che poggia però su di una base debole.
Sun è detto “il Mite” o “il Gentile”. La sua caratteristica è  la capacità di espansione e di penetrazione tipica della crescita della vegetazione nella tarda primavera.



METALLO

Al movimento metallo appartengono i trigrammi Cielo e Lago.

Cielo

Il trigramma del Cielo, Ch’ien o Kkienn, è Yang ed è composto da sole linee Yang.
Ch’ien è detto “il Creativo”. E’ il principio spirituale da cui scaturiscono tutte le cose.
La sua caratteristica è di essere forte, solido ed autorevole. E’ associato all’autunno ed alla maturità.



Lago

Il trigramma del Lago, Tui, è Yin ed ha una linea Yin superiore sostenuta da due linee Yang. Esternamente è morbido e piacevole perchè può contare su di una grande solidità interiore.
Per questo Tui è detto “il Sereno” e rappresenta la gioia e la letizia che caratterizzano l’inizio dell’autunno quando si festeggia il termine del raccolto.



FUOCO

Fuoco

Il trigramma del Fuoco, Li, è Yin ed ha due linee Yang all’esterno ed una linea Yin all’interno.
Esternamente è luminoso e porta gioia, luce e chiarezza, ma per poterlo fare deve essere nutrito dal combustibile rappresentato dalla linea Yin. Per questo Li è detto “l’Aderente”.
Li è il sole, il fulmine ed il fuoco ed  è associato fra le stagioni all’estate e fra i periodi del giorno al mezzogiorno.


Valter Vico

16 set 2011

Ascolta


Ascoltare è un'arte che non è facile acquisire, ma che porta con sé bellezza e comprensione profonda.

Ascoltiamo dalle profondità del nostro essere, ma spesso il nostro ascolto è alterato da preconcetti o dai nostri particolari punti di vista. Non siamo capaci di ascoltare direttamente, con semplicità; in noi l'ascolto viene filtrato dallo schermo dei nostri pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri pregiudizi...
Per poter ascoltare davvero ci deve essere calma dentro di noi, un'attenzione distesa, e non deve esserci il minimo sforzo tendente ad acquisire o a conquistare qualcosa.

Impariamo ad ascoltare quello che è al di là del significato delle parole.
Le parole portano confusione, sono solo un mezzo di comunicazione esteriore, ma per trovarsi al di là del rumore delle parole è necessario ascoltare in uno stato di vigile passività.
Solo chi ascolta veramente può cogliere la melodia delle parole.

15 set 2011

Be Still My Beating Heart


Be still my beating heart
It would be better to be cool
It's not time to be open just yet
A lesson once learned is so hard to forget

Be still my beating heart
Or I'll be taken for a fool
It's not healthy to run at this pace
The blood runs so red to my face

I sink like a stone that's been thrown in the ocean
My logic has drowned in a sea of emotions...
Stop before you start
Be still my beating heart



10 set 2011

Ti sento





Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore, quello vero, no.
L’amore lo senti immediato, non ha tempo.
É dire “ti sento”. 
Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio.
Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro.
Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.

Erri De Luca

8 set 2011

Il mito dell'Altra Metà

Durante il simposio, prese la parola anche il commediografo Aristofane e diede la sua opinione sull'amore narrando un mito. Un tempo - egli disse - gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovata la quale torna all'antica perfezione. 

"Innanzitutto, bisogna che conosciate la natura della specie umana e quali prove essa ha dovuto attraversare. Nei tempi andati, infatti, la nostra natura non era quella che è oggi, ma molto differente. Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina.
Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere. Quanto al nome, ha tra noi un significato poco onorevole.
Questi ermafroditi erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa. Avevano quattro orecchie, due organi per la generazione, e il resto come potete immaginare. Si muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che volevano.

La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra, e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra.
La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l'essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così attaccarono gli dèi e quel che narra Omero di Efialte e di Oto, riguarda gli uomini di quei tempi: tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi.
Allora Zeus e gli altri dèi si domandarono quale partito prendere. Erano infatti in grave imbarazzo: non potevano certo ucciderli tutti e distruggerne la specie con i fulmini come avevano fatto con i Giganti, perché questo avrebbe significato perdere completamente gli onori e le offerte che venivano loro dagli uomini; ma neppure potevano tollerare oltre la loro arroganza.
Dopo aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande..."

Detto questo, si mise a tagliare gli uomini in due, come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo.
Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra. Si abbracciavano, si stringevano l'un l'altra, desiderando null'altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d'inazione, perché ciascuna parte non voleva far nulla senza l'altra. E quando una delle due metà moriva, e l'altra sopravviveva, quest'ultima ne cercava un'altra e le si stringeva addosso - sia che incontrasse l'altra metà di genere femminile, cioè quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse una di genere maschile.
E così la specie si stava estinguendo. 
Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale.
Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l'uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza.

E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo.
Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole.
E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.

Queste persone, quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straodinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall'affinità con l'altra persona, se ne innamorano e non sanno più vivere senza di lei - per così dire - nemmeno un istante.
E queste persone che passano la loro vita gli uni accanto agli altri non saprebbero nemmeno dirti cosa s'aspettano l'uno dall'altro.
Non è possibile pensare che si tratti solo delle gioie dell'amore: non possiamo immaginare che l'attrazione sessuale sia la sola ragione della loro felicità e la sola forza che li spinge a vivere fianco a fianco. 
C'è qualcos'altro: evidentemente la loro anima cerca nell'altro qualcosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza.

Ciascuno pensa semplicemente che il dio ha espresso ciò che da lungo tempo senza dubbio desiderava: riunirsi e fondersi con l'altra anima. Non più due anime, ma un'anima sola. La ragione è questa, che la nostra natura originaria è come l'ho descritta. Noi formiamo un tutto: il desiderio di questo tutto e la sua ricerca ha il nome di amore.
Allora, come ho detto, eravamo una persona sola; ma adesso, per la nostra colpa, il dio ci ha separati in due persone, come gli Arcadi lo sono stati dagli Spartani.

Se questo stato è il più perfetto, allora nella situazione in cui ci troviamo oggi la cosa migliore è tentare di avvicinarci il più possibile alla perfezione: incontrare l'anima a noi più affine, e innamorarcene.

Se dunque vogliamo elogiare con un inno il dio che ci può far felici, è ad Eros che dobbiamo elevare il nostro canto: ad Eros, che nella nostra infelicità attuale ci viene in aiuto facendoci innamorare della persona che ci è più affine; ad Eros, che per l'avvenire può aprirci alle più grandi speranze. Sarà lui che, se seguiremo gli dèi, ci riporterà alla nostra natura d'un tempo: egli promette di guarire la nostra ferita, di darci gioia e felicità.

Dal Simposio di Platone






6 set 2011

Someone Like You



I heard
That you’re settled down
That you found a girl
And you’re  married now

I heard
That your dreams came true
I guess she gave you things
I didn’t give to you

Old friend, why are you so shy?
It ain’t like you to hold back
or hide from the lie...

I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn’t stay away, I couldn’t fight it,
I had hoped you’d see my face,
And that you’d be reminded that for me
it isn’t over...

Never mind,
I’ll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,

Don’t forget me, I beg,
I remember you said:
“Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,”

Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead, yeah,

You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days

I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn’t stay away, I couldn’t fight it,
I had hoped you’d see my face,
And that you’d be reminded that for me
it isn’t over...
Never mind, I’ll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don’t forget me, I beg,
I remember you said:
“Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,”

Nothing compares
No worries or cares,
Regrets and mistakes,
they’re memories made,
Who would have known
how bittersweet this would taste?

Nevermind, I’ll find someone like you,
I wish nothing but the best for you,
Don’t forget me, I beg,
I remember you said:
“Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,”

3 set 2011

Nuovo Premio

Eccoci qui, l'estate sta finendo e si riprende il tran-tran quitidiano con un nuovo, gradito premio, che mi è stato assegnato dalla cara amica e blogger http://lunashinigami.blogspot.com/ che ringrazio di cuore


adesso devo raccontare altre 10 cose di me che non sapete....umpf, la faccenda si complica, meglio non pensarci troppo....cominciamo:

1- sono una persona "sotterranea"...nel senso che sembro sempre contenta e gioviale, ma spesso è solo una comoda "facciata" dietro cui mi nascondo...nei giorni in cui ho la "Luna storta" conviene non rivolgermi la parola, perchè ne approfitto per fare battute sgradevoli e francamente antipatiche... -.-

2- mi piace tutto ciò che può volare o che "sta sospeso": amo i falchi, le aquile, le farfalle, le foglie che cadono, la pioggia, amo la Luna ,soprattutto, le stelle; il vento è una cosa che amo e che mi sembra di capire bene, una idea di libertà infinita, che può posarsi o soffiare dappertutto ma non si può imbrigliare nè fermare;

3- in una persona bado molto al timbro di voce, al modo di muoversi e di parlare: mi piace molto sentire parlare in italiano corretto, e con una buona proprietà di linguaggio...sarà una "deformazione professionale", ma mi piacciono le persone che hanno un linguaggio sciolto, elegante e che per esprimersi sanno scegliere tra gli infiniti vocaboli che la lingua italiana possiede!

4- mi affascina il mondo dei Vampiri - se non si fosse capito! Ma non è una passione nata con Vampire Knight, da ragazzina ho amato Dracula di Bram Stoker, adoro la trilogia Underword di Len Wiseman, e poi la saga di Twilight di Stephenie Myer - i cui libri sono molto più belli dei film. Conosco praticamente a memoria il secondo tristissimo capitolo della saga, New Moon, in cui Bella viene abbandonata da Edward!

5 - non mi piace il cioccolato! ho una passione smodata per i frutti di bosco - mirtillo soprattutto, ma anche ribes, fragoline e quant'altro - e non mi faccio mai mancare un bicchiere di mirtillo quando mi alzo! 


6 -  ascolto musica di tutti i generi, ma non potrei mai fare a meno della infinita OST di Ghost In The Shell -Stand Alone Complex e Solid State Society- e la altrettanto infinita OST di Final Fantasy, i Muse e i 30 Seconds To Mars;

7 - il mio libro preferito è Cime Tempestose di Emily Bronte, la storia di un amore triste, cupo, folle e spesso tirannico, ma che è inevitabile.....direi che questo la dice lunga su di me..! -.-'''

8 - non sopporto il freddo...io sento SEMPRE freddo! purtroppo, ho una idea molto "personale" di freddo: sotto i 16/18 gradi per esempio, per me è FREDDINO....sto benissimo quando ci sono 28-30 gradi, e non avverto nè afa nè caldo eccessivi...devo avere il sangue piuttosto freddo..!

9 - i miei "colori" preferiti sono il BIANCO ed il NERO: sarà forse per il Tao, ma identifico il BIANCO con la luce, il giorno, il caldo, il maschile, il bene e il NERO con il buio, la notte, il freddo, il femminile, il male...

10 - amo la pioggia, il rumore che fa quando cade a terra...credo che ci siano pochi piaceri come guardare la pioggia cadere - possibilmente all'aperto - e sentirne l'odore mentre bagna e nutre la terra...bene, ho finito!

Adesso procedo con la premiazione dei blog che mi piacciono di più, cercando di non premiare sempre gli stessi:

http://imonologhi.blogspot.com/
http://aleja.altervista.org/
http://lunashinigami.blogspot.com/
http://esplosionedipensieri.blogspot.com/
http://fattiprestareleali.blogspot.com/
http://www.ilblogdimadis.com/
http://shoras.blogspot.com/
http://annmeri-tuttounlavor.blogspot.com/
http://grandebanzai.blogspot.com/
http://underrated-manga.blogspot.com/


1 set 2011

Voices



Hitotsume no kotoba wa "Yume"
nemuri no naka kara
mune no oku no kurayami wo sotto
tsuredasu no

Futatsume no kotoba wa "Kaze"
yukute wo oshiete
kamisama no ude no naka e
tsubasa wo aoru no

Tokete itta kanashii koto wo
kazoeru you ni
kin'iro no ringo ga
mata hitotsu ochiru

Mita koto mo nai fuukei
soko ga kaeru basho
tatta hitotsu no inochi ni
tadoritsuku basho

Furui mahou no hon
tsuki no shizuku yoru no tobari
itsuka aeru yokan dake

We can fly
we have wings
we can touch floating dreams
call me from so far
through the wind
in the light... 

Mittsume no kotoba wa "Hum"
mimi wo sumashitara
anata no furueru ude wo
sotto tokihanatsu

The first word was 'dream'
From the middle of sleep
which secretly accompanies
the darkness in my heart...

The second word was "wind",
directing my journey
from God's arms fanning wings.
As if counting the melting sorrows
yet another gold apple fell.

Not even looking at scenery
there is the place you're going
with merely a single life,
you struggle to reach that place.

An old magic book - moondrops -
the curtain of night
only a premonition
of meeting someday...

We can fly,
we have wings,
we can touch floating dreams
call me from so far
through the wind
in the light.

The third word was "hum"
caught by straining ears
as I softly release
your trembling arms.


YOKO KANNO