Candle in the Wind

Candle in the Wind

21 apr 2011

Passeggio verso casa



Hai mai provato a entrare nelle lunghe diramazioni nere di altre vite,
provato a immaginare come si sentono i bordi arricciati, pieni di miele,
che pendono di primo mattino dalle robinie giovani?

Credi che questo mondo fosse solo un intrattenimento per te?

Mai entrare nel mare e notare come l'acqua si divide
in due, con perfetta cortesia, per farti entrare!
Mai giacere nell'erba, come se tu fossi l'erba!
Mai balzare nell'aria mentre apri le ali 

sulla ghianda scura del tuo cuore!

Nessuna meraviglia se nella tua voce funerea sentiamo il lamento
che qualcosa manca dalla tua vita!

Chi può aprire la porta se non cerca la serratura?
Chi cammina per miglia se non mette un piede davanti all'altro, 

tutto attenzione per ciò che si presenta continuamente?
Chi ammirerà la camera interna se non ha osservato
con attenzione, estasi perfino, la pietra esterna?

Bene, c'è ancora tempo.
Dappertutto campi ti invitano a entrarci.

E chi avrà cura, chi ti sgriderà se ti metti a vagare,
dovunque tu sia, per cercare la tua anima?

Svelto, allora, in piedi, metti il soprabito, lascia la scrivania!

Mettere i piedi nella porta dell'erba, che è il mistero, 

che è la morte come la vita, e non aver paura!

Mettere i piedi nella porta della morte, ed essere sopraffatti
dallo stupore!

Sedersi davanti alle erbacce, e immaginare il dio
dalle dieci dita che fa vela dalla sua casa di paglia
che fa cenni in vari modi, ai fiori dell'ora presente,
alla canzone che cade dalla bocca del tordo,
alle stole del caprifoglio che si sono aperte nella notte.

Sedersi come erba fra l'erba, e stormire nel vento!

Ascolta, stai appena respirando, e la chiami vita?

Mentre l'anima dopotutto è solo una finestra
e l'aprirla non è più difficile che svegliarsi da un sonnellino.

Per quanto ancora ascolterai quegli scuri avvisi,
cautela, prudenza?
Lasciati cadere, lasciati!



Fu allora, e non è ancora finito.

Mi arrampico, torno sui miei passi.
Galleggio. 

Passeggio verso casa.



Mary Oliver



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